ASILO ORIGO
Come già detto, l’idea di costruire un edificio ad uso asilo era di vecchia data, era infatti maturata nella mente di don Origo n dal 1904 ma la sua realizzazione concreta si avrà solo nel 1910.
Il 15.8.1905 l’idea di don Origo trovò consenso e approvazione anche da parte dell’Arcivescovo di Milano, Cardinale Ferrari il quale, in visita pastorale a Calco, inviterà i calchesi ad attivarsi per la costruzione dell’asilo e della scuola di lavoro femminile.
Progettato dall’ingegnere Spirito Maria Chiappetta, che ne dirigerà anche i lavori, l’asilo verrà realizzato dall’impresa del capomastro Pietro Zu di Mondonico, che lo costruirà in circa undici mesi, tra gennaio e novembre del 1910.
Al momento del progetto dello stabile don Origo disponeva di un capitale di circa cinquantamila lire, frutto della vendita di terreni e case di sua proprietà, da utilizzare per la costruzione ed il mantenimento della struttura.
Inizialmente il preventivo di spesa ammontava a dodicimila lire, che diventeranno alla fine dell’opera 33847,94 lire.
L’asilo, situato nell’attuale palazzina dell’Oratorio Femminile, che a ricordo del suo ideatore e fondatore venne chiamato “Origo”, comincia a funzionare nel 1911, utilizzando la parte rimasta del patrimonio del fondatore e contributi o lasciti dei calchesi.
Definito, come da statuto, asilo parrocchiale e sottoposto alla gestione e controllo del parroco, coadiuvato da un comitato femminile di beneficenza, accoglie gratuitamente bambini poveri di ambo i sessi.
Solo nel caso di mancata copertura dei posti disponibili accoglievano bambini così detti non poveri, con il pagamento di una modesta retta, fissata per il 1911 in lire una mensile.
Rimaneva operante circa dieci mesi all’anno ed era frequentato da circa 90 - 95 bambini dai tre ai sei anni, divisi in due classi miste, secondo l’età e il grado di istruzione.
L’orario di frequenza era distinto tra estate ed inverno, dalle 9 alle 16 nella bella stagione e dalle 9 alle 15 in quella brutta.
Il metodo di insegnamento ai bambini, come stabilito nello statuto, doveva fornire un’educazione che: “vuole essere materna, semplice e naturale, quindi niente di ciò che ha del rigore scolastico”.
Il 1.6.1914 veniva stipulata una convenzione fra il Parroco di Calco e la superiora delle Suore di Carità della Congregazione di San Vincenzo De’ Paoli, per a dare alle stesse l’incarico dell’insegnamento ai bambini dell’asilo.
Due suore si sarebbero dedicate all’istruzione dei bambini dell’asilo, mentre una terza si sarebbe occupata, costituendo un apposito laboratorio, di insegnare alle ragazze come svolgere lavori domestici, oltre naturalmente occuparsi dell’istruzione religiosa con l’apertura domenicale dell’oratorio femminile.
Oltre al vitto e all’alloggio, (comprensivo di luce e riscaldamento nel piano superiore della palazzina per tutte e tre), si stabiliva di corrispondere alle due suore insegnanti un salario annuo di Lire 500 cadauna, mentre la terza avrebbe potuto tenere gli eventuali proventi del laboratorio.
Le suore avevano l’importante compito di vigilare e porre attenzione all’educazione sica, intellettuale, morale e, religiosa dei bambini nei limiti consentiti alla loro età.
Il funzionamento della struttura era garantito dalla solidarietà dei calchesi, che con contributi e lasciti, organizzarono spesso delle “riffe”, al ne di raccogliere fondi per mantenerla e efficiente.
Con il passare degli anni l’asilo, rimasto a conduzione parrocchiale per circa undici anni, sente la necessità di trasformarsi, anche in relazione alle nuove disposizioni legislative.
Su domanda del parroco don Giovanni Manenti viene eretto a Ente Morale con Regio decreto 28 ottobre 1922 da Vittorio Emanuele III, con il quale si approvano le finalità e lo Statuto composto da 21 articoli.
Viene modificata la metodologia gestionale amministrativa con un nuovo consiglio di amministrazione, composto dal Parroco pro tempore di San Vigilio, (come indicato dal fondatore) da due persone residenti a Calco, ma indicate dall’Arcivescovo, un rappresentante del Consiglio Comunale e uno del Provveditorato agli studi della provincia di Como, dura in carica quattro anni e può essere riconfermato senza interruzioni.
La conduzione rimane a data alle Suore, come recita l’articolo 2 dello Statuto, le quali, come già detto, vivevano nello stesso stabile dove svolgevano il lavoro educativo.
La funzione sociale ottimamente svolta dall’asilo per anni, entra in crisi per questioni logistiche e di crescita negli anni settanta. Le due aule, che ospitavano 80 bambini, erano insufficienti e inadeguate alle nuove esigenze sociali, didattiche e culturali; ma questo è un altro capitolo della “questione asilo”.
Fonti:
- Archivio storico Arcivescovile
- Stato del Clero anno 1834 - 1887 R-461
- Registro Ordinazioni 1826 - 1858 n. 450
- Istrometro 31.10.1850 Redatto in Milano dal Notaio Giuseppe Velini - Archivio Spirituale atti della Cancelleria
- Ordinazioni 1850 volume Y2337
- Archivio di San Vigilio in Calco
- Cartella legati Istromenti di Vendita 4.1.1910
Titolo V° Amministrazione dei beni parrocchiali classe 5 fascicolo 1/1 - Archivio Asilo Origo
Rendiconto annuali anni 1910 - 1914
Anselmo Brambilla