IL NUOVO ASILO
All’inizio del 1975 il Consiglio di Amministrazione dell’Asilo prende atto della situazione, diventata insostenibile: la struttura ha solo 2 aule e ospita 80 bambini; il refettorio è insufficiente; i servizi igienici sono fatiscenti; non ci sono spazi adeguati per il gioco al coperto.
Incarica l’arch. Ferrario di Merate di predisporre un progetto di adeguamento e ampliamento dell’immobile per porre rimedio alle insufficienze evidenziate.
Dopo alcuni mesi in Consiglio approva un progetto di ampliamento che prevede la realizzazione di una terza aula (ciascuna aula di circa 50 mq.), del refettorio, della nuova cucina, dei servizi igienici e di uno spazio giochi in semi interrato. Il computo metrico estimativo prevede una spesa di L. 58.240.000.
Nella prospettiva di affrontare tale impegno, il Consiglio delibera di mettere in vendita alcuni terreni di Arlate, lasciati in eredità indivisa con la Parrocchia dal defunto Pietro Mandelli. Effettuata la divisione con la Parrocchia, i terreni vengono venduti con un ricavato di L. 43.500.000.
L’arrivo in Consiglio del nuovo Parroco, don Ernesto Mandelli, porta il Consiglio stesso a nuove riflessioni sulla opportunità di effettuare l’ampliamento della scuola o esaminare invece la possibilità di realizzare una nuova costruzione.
In effetti l’ampliamento, pur consentendo una miglior funzionalità della scuola, prevede lo spazio giochi al coperto in seminterrato e occuperebbe quasi totalmente lo spazio aperto e comunque la costruzione rimarrebbe posizionata a Nord, quindi non ottimale per lo scopo.
La questione viene posta in modo assolutamente nuovo: non deve essere solo il Consiglio ad assumere una decisione tanto importante, ma la scuola è al servizio dell’intera comunità e quindi tutta la Comunità deve farsi carico e condividere tale scelta.
Il Consiglio fa la sua proposta e il 28 giugno 1975 convoca una Assemblea Pubblica presso l’Auditorium San Vigilio. Alla presenza di un centinaio di persone il Consiglio presenta l’ordine del giorno:
1) Procedere all’ampliamento del vecchio Asilo con una spesa stimata in circa 58 milioni o costruire un Asilo nuovo con un preventivo stimato in 120 milioni;
2) Dar vita a un Comitato che affianchi il Consiglio sulle scelte conseguenti alla eventuale realizzazione del nuovo Asilo: scelta dell’area, progetto, finanziamento e gestione.
Il dibattito che ne segue mette in evidenza i pro e i contro delle questioni, considerando anche le difficoltà economiche cui si va incontro nonché le perplessità sui metodi di gestione.
L’Assemblea si conclude esprimendosi a favore della Costruzione di un nuovo Asilo e la costituzione di un Comitato per il nuovo Asilo, che viene nominato in seduta stante. Il Comitato è composto da 20 persone, compresi i 5 membri del Consiglio dell’Asilo e il Sindaco come membro di diritto.
Il Comitato si mette subito al lavoro per la scelta dell’area ove realizzare la struttura, e soprattutto per studiare un piano di finanziamento che consenta la realizzazione dell’opera.
Il Consiglio dell’Asilo sospende la propria delibera che prevedeva l’ampliamento del vecchio Asilo, limitandosi a interventi di manutenzione straordinaria ai servizi igienici. La scelta dell’area è abbastanza rapida e cade sull’area antistante il vecchio Asilo, di proprietà del Beneficio Parrocchiale per i seguenti motivi: felice ubicazione, tra l’altro individuata sul piano di fabbricazione del Comune per edilizia scolastica, notevole estensione, immediata disponibilità, stante il consenso della Parrocchia a permutarla con il vecchio Asilo.
Senonché sorge un problema: sull’area prescelta, ancorchè destinata ad edilizia scolastica, il Piano di azzonamento del Comune prevede la realizzazione di una strada del calibro di 10 metri, destinata al collegamento di via Trieste col Viale della Chiesa, posta anche a tutela della posizione paesaggistica e ambientale della Chiesa parrocchiale.
Poiché ciò comprometterebbe la possibilità di utilizzare al meglio l’intera area, si avvia una lunga serie di incontri e trattative con l’Amministrazione Comunale, che sarà poi coinvolta anche per il finanziamento della costruzione, finalizzati a ottenere la rinuncia a realizzare la strada visto che sarebbe assai lungo l’iter per la modifica dello strumento urbanistico.
Finalmente, ed è passato già un anno, nel giugno 1976 il Comune comunica ufficialmente la rinuncia a realizzare la strada e quindi l’area è a disposizione per l’intervento programmato.
A questo punto il Comitato decide di a dare la progettazione attraverso un Bando di Concorso Pubblico aperto a ingegneri e architetti della Lombardia e mette a disposizione la somma di L. 3.000.000 di cui L. 1.000.000 da destinarsi al vincitore e i restanti da attribuire a titolo di rimborso spese ad almeno altri 3 progetti a discrezione della commissione giudicatrice.
La commissione giudicatrice è così composta: Colombo Mario, in rappresentanza dell’Ente, Brambilla Anselmo e Sottocornola Augusto, in rappresentanza del Comitato per l’Asilo nuovo; Mandelli Perego Clara e Robbiati Bruno, in rappresentanza dei genitori; Arch. Carlo Orna, esperto in urbanistica; Arch. Giovanni Castelli, in rappresentanza dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Como; Ing. Gino Morganti, in rappresentanza dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Como; Dott. Mario Pigazzini, esperto in pedagogia; Brambilla Luigi, Segretario. Individuata l’area, a data la progettazione, si tratta di affrontare il problema economico.
Un preventivo di massima viene richiesto all’Architetto Ferrario, il quale stima l’onere intorno ai 150 milioni + IVA per un totale di L. 168 milioni.
Su questa base viene inoltrata domanda di contributo al Ministero della Pubblica Istruzione che sulla legge 412 del 1975 prevede l’assegnazione di contributi a fondo perso no al 40% della spesa.
Il piano di finanziamento della spesa viene così formalizzato: L 50 milioni con disponibilità dell’Ente, L. 68 milioni con contributo del Ministero della Pubblica Istruzione, L. 50 milioni con mutuo assistito dalla garanzia del Comune.
Al Bando di concorso per la progettazione hanno partecipato ben 41 progetti che la commissione giudicatrice ha esaminato in 10 sedute tenutesi tra il 14 Ottobre e il 26 Novembre 1976.
Dei 41 progetti, quattro sono stati ammessi al vaglio finale e, dopo un approfondito esame e vivace discussione, è risultato vincitore il progetto degli Architetti Oreste Lodola e Gioachino Luise di Milano.
Meritevoli di segnalazione i progetti dell’arch. Amedeo Petrilli di Como, dell’arch. Luigi Bellocchio di Bergamo, dell’arch. Beppe Giacoma di Milano.
A gennaio 1977 può finalmente iniziare l’iter burocratico per ottenere la concessione edilizia e i vari nulla osta previsti, sulla base del progetto tecnico esecutivo predisposto dai vincitori del concorso. Il computo metrico estimativo che correda il progetto ci riserva una gradita sorpresa: la spesa prevista ammonta a L. 230 milioni + IVA per L. 7.590.000 + spese tecniche per L. 25.300.000 + L. 23.000.000 per imprevisti e revisione prezzi, per un totale di L. 285.890.000.
Giunti a questo punto non ci si può fermare e quindi l’unica soluzione possibile è quella di prevedere la costruzione in due stralci cercando di realizzarli senza soluzione di continuità.
Il primo stralcio funzionale prevede la realizzazione di due aule, uno spazio comune (da adibire eventualmente a terza aula) e i relativi servizi per una spesa di L. 177.777.435.
Il nuovo piano di finanziamento è il seguente: L. 50.000.000 disponibilità dell’Ente, L. 50.000.000 contributo del Comune di Calco (si evita la richiesta di mutuo) L. 67.200.000 contributo del Ministero della Pubblica Istruzione (concesso sulla base del primo preventivo di L. 168.000.000).
L. 10.600.000 con il contributo della popolazione.
L’iter burocratico subisce altri rallentamenti, in quanto è necessaria anche l’approvazione da parte del Provveditorato delle Opere Pubbliche per la Regione Lombardia, approvazione che viene rilasciata, unitamente al decreto di concessione del contributo ministeriale il 20.3.1978.
Ad aprile viene immediatamente pubblicato il bando per l’appalto dei lavori e il 13.5.1978 si procede all’apertura delle buste e risulta aggiudicatrice la ditta Molgorese spa di Olgiate Molgora che offre il ribasso dell’8%.
Il 7 luglio 1978 iniziano i lavori.
Abbiamo già detto che la scelta di realizzare il 1° lotto è solo contingente e nemmeno l’obiettivo minimo cui tendere; l’impegno del Consiglio dell’Asilo e del Comitato rimane quello di realizzare l’opera per intero e possibilmente senza soluzione di continuità. Il problema è di reperire i fondi occorrenti per il 2° lotto, e cioè L. 108.000.000.
Si predispone un nuovo piano finanziario così strutturato: L. 40.000.000 come integrazione contributo Ministeriale (domanda già inoltrata il 10.10.1978) L. 20.000.000 contributo da richiedere al Comune sull’esercizio 1979, L. 48.000.000 con il contributo della popolazione attraverso un prestito lanciato dalla Parrocchia che ne garantisce il rimborso entro 4 anni.
Il 1.12.1978 viene aperta la sottoscrizione che proseguirà anche nelle successive domeniche 10 e 17 dicembre.
La sottoscrizione dà il seguente risultato: 99 oblazioni per un totale di L. 10.361.000; 10 prestiti per un totale di L. 4.000.000, 3 impegni a versare rate per L. 2.500.000, per un totale di L. 16.861.000.
Dopo alcune difficoltà iniziali dovute alla natura del terreno, per cui si è dovuto ricorrere alla palificazione con ulteriore aggravio di costi, i lavori procedono celermente.
A ne 1979, giunti quasi al termine dei lavori del 1° lotto, verificata la disponibilità dell’impresa appaltatrice a eseguire anche i lavori del 2° lotto, applicando un ulteriore ribasso d’asta dell’11%, come previsto dalla legge, viene sottoscritto il contratto d’appalto, e così sarà portata a termine l’opera.
Ulteriori vicissitudini comunque non attendono.
I finanziamenti previsti dalla legge 412 passano di competenza alle Regioni con l’onere di dover ripetere la domanda per ottenere il contributo integrativo, con conseguente incalcolabile ritardo nell’erogazione.
Erogazione che non si poteva attendere oltre, perché i lavori ormai andavano avanti; tuttavia, grazie alla buona volontà e alla generosità di 10 concittadini che hanno provveduto a sostituirsi alla Regione concedendo un prestito grazioso, rimborsabile solo al momento dell’incasso del contributo Regionale, si è potuto far fronte agli impegni.
Il tempo trascorso, la pesante in azione che grava sull’economia nazionale e le conseguenti revisioni dei prezzi, fanno ulteriormente lievitare i costi complessivi e, per farvi fronte, l’Ente Asilo concorda con il Comune la cessione di parte dell’area di sua proprietà.
Vien così formalizzata la vendita di mq. 7.797 di terreno al Comune per il corrispettivo di L. 38.985.000 e con questa operazione si chiude il capitolo Asilo Nuovo che complessivamente è costato la bella cifra di L. 305.813.000.
Conclusi i lavori, anche il Comitato per l’Asilo Nuovo, che già aveva abbandonato il progetto di gestione a suo tempo ipotizzato, cessa la sua funzione.
Così grazie all’impegno, alla generosità e all’interesse con cui la popolazione ha seguito le vicende, e alla caparbia volontà degli Amministratori e di tutto il Comitato, l’Asilo Nuovo ha aperto i battenti all’inizio dell’anno scolastico 1980/1981.
Luigi Brambilla.