DON CARLO ORIGO
Breve biografia di don Carlo Origo fondatore dell’Asilo.
Carlo Origo nasce in Milano da famiglia di umili origini, il 27.11.1828, figlio di Giovanni e Giuseppa Zardoni. La sua famiglia abitava nel vecchio agglomerato di case di ringhiera situato nella Parrocchia del Carmine. Aiutato dalla generosità dei parrocchiani, entra i giovane età in Seminario, dove, completati i vari ordini e cicli di studi, viene ordinato sacerdote il 14.6.1851 dal Cardinale Conte Bartolomeo Romilli.
Viste le sue condizioni non floride, dovute alle poche risorse della sua famiglia, della quale non si hanno molte notizie, viene beneficiato, “graziato” come di diceva allora, per terminare gli studi e come supporto al suo futuro ministero, da una benefattrice.
Con atto notarile del 31.10.1850, a firma del notaio Giuseppe Velini, la Marchesa Donna Giovanna Groppolo, vedova di Umberto Visconti di Modrone, grazia il futuro prete di una cappellania della chiesa della Visitazione in Santa Sofia, con la dote del pagamento di una messa quotidiana vita natural durante.
Come tutti i sacerdoti appena ordinati, viene mandato come coadiutore in una parrocchia, precisamente Orsenigo, dove vi rimarrà, occupandosi principalmente dei giovani, no al 1854.
Passa poi alla parrocchia di Aicurzio attorno al 1864. Torna, sempre coadiutore, nella sua parrocchia di origine Santa Marta del Carmine di Milano, che lascerà nel 1870, quando verrà inviato a Calco come coadiutore di don Monticelli.
Nel nostro paese rimane cinque anni.
Nel 1875 gli venne a data una cappellania nella parrocchia di Gaggiano, che terrà per sei anni no al 1881, quindi verrà trasferito in Ligurno, che lascerà per rientrare abbastanza in male condizioni di salute in Calco, praticamente senza compiti né obblighi, nel 1889.
Per alcuni anni si occuperà, sempre risiedendo in Calco dove possedeva alcuni stabili, di officiare una messa in una cappella di Carsaniga.
Sempre più sofferente, decide di ritirarsi dalla vita ecclesiastica attiva, e il 24.2.1904 entra nella casa di riposo per ecclesiastici di Corso San Celso di Milano, dove morirà nel 1910.
Praticamente svolgerà il suo ministero sacerdotale senza mai diventare parroco, continuerà tutta la vita come coadiutore, occupandosi principalmente della gioventù.
Persona dotata di acuta sensibilità, durante la sua seconda permanenza in Calco, notando con disappunto l’abbandono a cui erano soggetti i bambini delle famiglie povere, maturerà e concretizzerà l’idea, forse sviluppata in anni di contatti con la gioventù, di accoglierli e di educarli cristianamente.
Così pure, per consentire loro di passare dalla strada ad un ambiente accogliente e famigliare, per elevarli spiritualmente ma anche per aiutarli a sollevarsi, per quanto possibile, dalle disastrose condizioni materiali nelle quali erano costretti a vivere.
La sua idea era di utilizzare l’asilo come luogo di formazione cristiana, ma anche come luogo di apprendimento professionale per formare i bambini, specialmente le bambine, ad una professione.
Nel 1904 concretizza l’idea di costruire un edificio da utilizzarsi come asilo per i bambini, scuola di lavoro e oratorio festivo per le ragazze, incominciando a destinare allo scopo parte del suo patrimonio con la vendita di alcuni beni da lui posseduti in Calco.
L’indicazione ad occuparsi all’educazione cristiana delle ragazze, gli viene consigliata dal parroco don Giovanni Manenti che riteneva, come ebbe a dire in un sermone, le ragazze di Calco, glie di Maria comprese, “leggere frivole, indisciplinate e con grande spirito di mondanità” e quindi necessitavano di adeguata formazione cristiana.
Con preliminare del 25.3.1909, il Beneficio Parrocchiale si impegna a vendere a don Carlo Origo un pezzo di terra chiamato “alla chiesa” per costruirvi lo stabile.
Il 4.1.1910, assente perché molto sofferente don Origo, viene redatto in Merate dal notaio Alessandro Olivares l’atto di acquisto.
Il terreno, di metri quadrati 1243.5, parte del mappale 892 del nuovo censo, veniva ceduto dal parroco don Giovanni Manenti al prezzo di lire una al metro, per un totale di 1243,5 lire, con il preciso vincolo che sullo stesso venisse costruito l’asilo.
Da questo acquisto iniziava la storia dell’asilo intitolato poi al suo ideatore, del quale parleremo successivamente.
Purtroppo don Carlo non riesce a vedere realizzata la sua idea; morirà in Milano il 3 marzo 1910, mentre l’Asilo verrà ultimato nel mese di novembre dello stesso anno.
I parrocchiani, memori della sua generosità, chiederanno di averne la salma che sarà, il 20 dicembre 1910, esumata, trasportata a Calco e seppellita nel cimitero del paese nella cappella riservata ai parroci.